Engagement Farming: cos’è, come funziona e perché evitarlo
Se ti sei mai imbattuto in un post che sembra progettato solo per far scattare like e commenti, potresti aver assistito a un caso di engagement farming. Dietro questo termine si nasconde una strategia tanto diffusa quanto controversa: generare interazioni artificiali per “ingannare” l’algoritmo dei social.
Ma è davvero efficace? E soprattutto, conviene?
In questo articolo ti spieghiamo tutto ciò che c’è da sapere: cosa significa engagement farming, perché è rischioso per il tuo brand, come riconoscere chi lo fa (e smascherarlo), e quali sono le alternative autentiche per far crescere la tua community.
Cos’è l’Engagement Farming?
Engagement farming è l’insieme di tattiche manipolative usate per gonfiare artificialmente i numeri di like, commenti e condivisioni su un contenuto. Non si tratta di coinvolgimento reale, ma di un “trucco” per far sembrare un post più popolare di quanto non sia.
L’obiettivo? Aumentare visibilità, reach e, in alcuni casi, monetizzare.
A differenza dell’engagement autentico, l’engagement farming si basa su contenuti costruiti ad arte per generare interazione immediata, anche a costo di sacrificare la qualità o la trasparenza. Parliamo di post provocatori, domande banali, o addirittura contenuti copiati e incollati da altri.
Perché l’engagement farming può danneggiare il tuo profilo
Sebbene possa sembrare una scorciatoia, l’engagement farming è spesso controproducente.
- ❌ Brand reputation a rischio: se scoprono che manipoli i numeri, perdi fiducia e opportunità.
- ❌ Perdi credibilità: chi ti segue si accorge quando i tuoi contenuti sono forzati o copiati.
- ❌ L’algoritmo ti penalizza: molte piattaforme come X, Instagram o LinkedIn riducono la visibilità di chi sfrutta tecniche di farming.
- ❌ L’interazione è superficiale: tanti like ma pochi commenti reali = valore nullo.

Esempio concreto? Secondo le policy di X, chi fa engagement farming rischia la sospensione dell’account.
Come riconoscere un post di engagement farming
Individuare questi contenuti richiede un po’ di allenamento, ma ci sono segnali che tornano sempre.
1. Post volutamente provocatori
Se un post sembra scritto solo per far discutere, probabilmente lo è. Gli engagement farmer usano spesso opinioni estremiste, titoli sensazionalistici e contenuti polarizzanti per ottenere reazioni forti. Spesso li pubblicano in orari strategici per massimizzare la visibilità.
2. Contenuti riciclati o copiati
Hai la sensazione di aver già letto quel post? Probabilmente l’hai fatto. Spesso vengono riciclati contenuti virali modificando qualche parola o cambiando il formato. Attenzione anche a stili narrativi incoerenti rispetto al tono abituale dell’autore.
3. Comportamenti sospetti e interazioni forzate
L’engagement farming si manifesta anche in ciò che avviene dietro le quinte: follower che aumentano in modo sproporzionato in poche ore, like e commenti generici disseminati ovunque (spesso generati da bot), e una frequenza di pubblicazione sospetta. Se un profilo interagisce con decine di contenuti in pochi minuti, qualcosa non quadra.
4. Schemi ripetitivi e insospettabili
Attenzione anche ai post sempre pubblicati alla stessa ora, o a engagement stranamente elevato rispetto al numero di follower. Anche una bio troppo generica o un feed “troppo perfetto” possono essere campanelli d’allarme.
5. Red flag per Social Media
Ogni social ha i suoi segnali:
- LinkedIn: post con domande retoriche come “Siete d’accordo?” o conclusi con “Pensieri?”
- Instagram: pratica del follow/unfollow per far crescere il profilo
- X (ex Twitter): uso eccessivo di hashtag di tendenza anche se non attinenti al contenuto
Engagement farming vs Engagement genuino
Il punto è tutto qui: l’engagement farming manipola l’algoritmo, mentre l’engagement genuino costruisce relazioni.
Un contenuto autentico non cerca scorciatoie. Vuole ispirare, informare, coinvolgere. Genera conversazioni, crea fiducia, e soprattutto dura nel tempo.
L’engagement vero non si misura in like ma nella qualità delle connessioni che crei.
Come aumentare l’engagement in modo autentico
1. Offri valore reale
Un contenuto di valore risolve un problema, emoziona o fa riflettere. Pensa al tuo feed come a un hub utile per chi ti segue, e non solo come una vetrina.
Puoi creare checklist da salvare, video con consigli pratici o mini-guide in formato carosello. Tutto ciò che fa dire: “Questa me la salvo!”.
Esempio: infografica con checklist utile, oppure video tip in formato verticale.
2. Incoraggia conversazioni autentiche
Non ti limitare a chiedere like. Fai domande mirate, rispondi con attenzione ai commenti, usa formati che stimolino il dialogo come i sondaggi o i reel. Più il confronto è autentico, più l’engagement è reale.
Esempio: video con call to action: “Cosa ne pensate voi?” + interazioni nei commenti
3. Mostra trasparenza
Mostrarsi per quello che si è crea empatia. Racconta successi, ma anche errori. Porta il tuo pubblico nella quotidianità del tuo lavoro o del tuo brand. La trasparenza funziona, sempre.
Esempio: post con foto del team + storytelling sincero
4. Offri risorse gratuite e contenuti utili
Invece di chiedere, dai. Condividi strumenti, template, consigli, contenuti da scaricare. Quando le persone percepiscono valore, tornano spontaneamente.
Esempio: carosello con “5 strumenti gratuiti per gestire i social”
5. Rispetta lo spazio digitale altrui
- Non taggare utenti a caso
- Non forzare l’engagement
- Dai credito quando condividi contenuti di altri
Esempio: post con citazione + tag del creator originale
Nel breve periodo può far salire i numeri. Ma nel lungo, rovina la reputazione, allontana le collaborazioni più serie, espone al rischio di penalizzazioni e ti lascia con una community poco coinvolta.
Chi crea contenuti lo sa: la fiducia è il capitale più importante. E quella non si compra a suon di like.
Hai mai visto post di engagement farming in giro? O ti è mai capitato di farne qualcuno senza accorgertene?
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